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Progetto ASPA.S.S.

PSR Sicilia 2014-2020 – Misura 16.1

LE INNOVAZIONI
CARATTERISTICHE ED OBIETTIVI

ASPASS contempla due macrotipologie d’innovazione: una prevalentemente centrata sul prodotto e l’altra sui processi produttivi.

La coltivazione degli ibridi migliorati di asparago ed idonei alle condizioni ambientali regionali rappresenta la principale innovazione di prodotto nel settore agro-alimentare. Tali ibridi saranno anche inequivocabilmente identificabili mediante l’impiego di marcatori di tipo SNP sviluppati mediante GBS (Genotyping By Sequencing) in modo da avere un fingerprinting molecolare. Questo sarà possibile perché il CREA-GB, in quanto proprietario dei parentali degli ibridi, potrà effettuare l’analisi genomica sia sulle linee parentali, sia sugli ibridi in esame. La caratterizzazione biochimica degli ibridi può costituire un valore aggiunto al prodotto (turioni con elevato contenuto di biomolecole attive) da destinare anche ad altre filiere (industria farmaceutica).
L’individuazione e la coltivazione degli ibridi adatti consentirà di avere incrementi produttivi e, soprattutto, di allungare la vita commerciale dell’asparagia, rendendo stabile la produzione durante l’intero ciclo produttivo.
La costruzione di una “carta d’identità” (fingerprinting) molecolare consentirà di verificare l’effettiva rispondenza degli ibridi messi in coltura, garantendo un controllo, a livello genetico-molecolare, di quelli che avranno maggiore diffusione.

L’utilizzazione della sub-irrigazione e l’adozione di nuovi sesti d’impianto consentirà di ridurre i consumi d’acqua ed il numero di sarchiature in quanto gli apporti idrici saranno localizzati sottoterra, in prossimità della zampa con il vantaggio di ridurre la presenza di infestanti. Anche l’utilizzo di pacciamatura biodegradabile sulla fila permetterà di contenere le malerbe senza l’utilizzo di diserbanti. Il maggior arieggiamento della chioma nel periodo vegetativo e la scarsità di erbe infestanti ridurranno l’insorgenza di malattie con conseguente diminuzione del numero dei trattamenti fitosanitari.
Le prove agronomiche della coltivazione in campo ed in coltura protetta degli ibridi commerciali ed innovativi, adottando disciplinari di produzione integrata, ecocompatibili, sottoposti a diversi regimi irrigui, permetteranno d’individuare gli ibridi con minore fabbisogno idrico e quindi con una migliorata efficienza d’uso dell’acqua.
Considerata la sempre maggiore sensibilità da parte dei consumatori verso i temi inerenti alla sostenibilità dei cicli produttivi, si testerà, procedendo con delle stime, la riduzione dell’impatto ambientale, inclusa l’emissione di CO2, tramite il metodo Life Cycle Assessment (LCA).

COME E QUANDO
Le Azioni di Progetto
Azione n. 1

COORDINAMENTO E MONITORAGGIO

Si tratta di un’azione definibile “orizzontale” in quanto accompagna l’intera esecuzione del progetto. Rientrano nell’abito dell’azione 1 le attività relative alla pianificazione, il coordinamento ed il monitoraggio, così come le fasi procedurali, e la sviluppo della documentazione a tali attività connesse.

Azione n. 4

PROVE DI CONSERVAZIONE

Saranno prelevati campioni di asparago dei diversi genotipi impiantati, da tutte le parcelle sperimentali, caratterizzati da diversi livelli irrigui e da diverse densità d’impianto. I campioni prelevati saranno sottoposti a prove di conservazione diversificate in atmosfera controllata al fine di
incrementare la shelf-life del prodotto. Saranno valutate le caratteristiche fisico-chimiche e nutraceutiche, nonché gli aspetti organolettici dei turioni di asparago, sia prima, sia dopo la conservazione.
I dati raccolti saranno tabellati e sottoposti ad analisi statistica in modo da valutare gli effetti dei trattamenti a confronto.

Azione n. 2

INNOVAZIONE VARIETALE

Le prove agronomiche delle innovazioni varietali saranno eseguite nei due campi sperimentali, valutando 3-4 nuovi ibridi, dei 20 disponibili e 4 ibridi commerciali di controllo.
A seguito dell’analisi GBS saranno disponibili le sequenze di tutti gli ibridi costituiti dal CREA-GB e dei loro parentali, oltre ad un elenco di SNPs individuati in questi campioni. Sulla base di questi dati saranno sviluppati marcatori e saranno compilate le “carte d’identità” molecolari del materiale in analisi.
Le analisi biochimiche permetteranno di individuare gli ibridi con più elevata concentrazione di composti bioattivi di interesse salutistico, sia a livello quantitativo (polifenoli totali, attività antiossidante) e qualitativo (rutina e protodioscina), nonché l’influenza dell’epoca di raccolta dei turioni sulla produzione dei metaboliti secondari.

Azione n. 3

INNOVAZIONI DI PROCESSO

Si procederà con l’effettuazione di tre differenti prove agronomiche (sesto d’impianto, sub-irrigazione e pacciamatura) degli ibridi commerciali effettuando, per ciascuna tecnica, il confronto con parcelle di densità tradizionale, non pacciamate e irrigate con manichette superficiali.
I turioni provenienti da tutte le parcelle sperimentali verranno sottoposti ad analisi per la determinazione dei parametri qualitativi, come la composizione fisico-chimica e di composti nutraceutici.
I campi sperimentali saranno corredati di sensori appositi per il monitoraggio delle condizioni microclimatiche, utili per l’acquisizione di parametri idonei per una corretta gestione agronomica.
Verrà inoltre stimata la riduzione dell’impatto ambientale tramite il metodo Life Cycle Assessment (LCA).
Sempre in un ambito prova, saranno testati dei servizi di web-marketing e di tracciabilità del prodotto, rivolti ad una comunicazione sia verso l’utente finale che gli operatori di filiera.

Azione n. 5

REIMPIEGO DEGLI SCARTI DI LAVORAZIONE

Quest’azione si pone come obiettivo la validazione dell’impiego dei residui colturali, derivanti dalla coltivazione di piante di asparago coltivato in piena terra sottoposto a diversi livelli idrici, per la realizzazione di compost organico da utilizzare come ammendante organico. Pertanto, i residui colturali saranno adeguatamente trinciati ed accumulati con l’aggiunta di microrganismi idonei per favorire il compostaggio dei residui colturali organici.

Azione n. 6

DIVULGAZIONE

Definito il piano di comunicazione, se ne darà seguito organizzando varie attività quali giornate dimostrative presso i campi sperimentali, sessioni di addestramento, eventi divulgativi, sito web del progetto e sviluppo di supporti multimediali.